Carrello della spesa, quanto costi? Risponde l’Istat. Secondo una stima preliminare, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività lo scorso mese è sceso al 5,3% su base annua, rispetto al 5,4% di agosto, e dello 0,2% su base mensile. Questo significa solo una cosa: l’inflazione in Italia, a settembre, si conferma in ulteriore, seppur cauto, rallentamento. Una lieve decelerazione del tasso d’inflazione dovuta principalmente alla frenata in termini tendenziali dei prezzi dei beni alimentari, che da +9,4% passano a +8,1%. Un calo non sufficiente, rincara il Codacons: un tasso al +5,3% significa per una famiglia spendere 1.550 euro in più all’anno, spesa che sale a oltre 2mila euro per un nucleo con due figli. Non solo: secondo Coldiretti, con il crollo della produzione a livello nazionale ed internazionale i rincari stanno colpendo particolarmente prodotti quali l’olio extravergine d’oliva, il cui prezzo vede un’impennata del +42%, seguito dallo zucchero (+38%) e dalle patate, che salgono del 26% con il crollo dei raccolti e l’addio a ben una patata su quattro. La piccola buona notizia è che, paiono in frenata, i prezzi al dettaglio delle verdure, il cui aumento è sceso dal +20,1% del mese scorso al +13,8%, a fronte di una sostanziale stabilità della frutta che cresce del +9,6%.
EFFETTO INFLAZIONE, RALLENTANO I BENI ALIMENTARI. OLIO, ZUCCHERO E PATATE ESCLUSI
A settembre rallenta ancora (seppur lievemente) l’inflazione, grazie ai prezzi alimentari. A dirlo è l’Istat. Tuttavia, il crollo delle produzioni sta facendo lievitare i prezzi di olio, zucchero e patate.