Nel video l’intervista a Stefania Gasparini, Vicesindaca di Carpi
La notte tra il 26 e il 27 gennaio del 1945 trentadue persone furono prelevate dal carcere modenese e portati a Quartirolo, dove vennero legate con filo di ferro, giustiziate e lasciate sul posto cadavere per tre giorni. Diciassette corpi, resi irriconoscibili dalle sevizie e dalle torture subite, non furono mai identificati e ancora oggi sono sconosciuti. Per ricordare quelle vittime l’amministrazione di Carpi questa mattina ha deposto una corona sul luogo del massacro nei pressi della curva Cattania, una al sacrario dei Martiri della Resistenza nel cimitero di Santa Croce e una alla stele commemorativa presso la scuola primaria Colonnello Lugli. Una cerimonia statica svolta in maniera ristretta senza pubblico, ma solo con poche autorità locali, ma ugualmente molto sentita e densa di significati. Ricordare, studiare e capire il passato, per evitare il ripetersi di eventi simili. Per questo motivo che il comune di Carpi ha promosso una raccolta firme relativa alla legge di iniziativa popolare che punisce la propaganda fascista e nazista.