Il 12 luglio 1944, 67 internati politici prelevati dal Campo di Fossoli furono trucidati dalle SS naziste all’interno del Poligono di tiro di Cibeno, frazione di Carpi. Una pagina tragica della nostra storia che verrà ricordata domani al campo Fossoli di Carpi, a 76 anni dall’accaduto. Le vittime provenivano da 27 provincie italiane, avevano differenti estrazioni sociali e rappresentavano le varie anime antifasciste dell’epoca: molti dei compagni di prigionia sopravvissuti riferiranno, nelle testimonianze e deposizioni successive, che si trattava dei ‘migliori’. Questo perché anche all’interno del Campo, dopo aver subito la durezza del carcere e nell’incertezza costante per la propria sorte, molti di loro non avevano ceduto seguitando nell’organizzare atti di resistenza. A prendere la parola saranno il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli e il Presidente della Fondazione Fossoli Pierluigi Castagnetti. Quest’anno interverrà anche l’Onorevole Emanuele Fiano, deputato del Pd e figlio di Nedo, deportato italiano transitato dal Campo di Fossoli. Nedo Fiano rimase nel campo di concentramento per settimane prima di essere trasferito ad Auschwitz insieme ad altri 11 componenti della sua famiglia: un inferno in cui solo lui sopravvisse.