Nel video l’intervista a Arturo Ghinelli, Nipote di Arturo Malagoli, vittima dell’eccidio

 

Ogni anno, il 9 gennaio, con la commemorazione la comunità modenese riporta l’attenzione sul tragico massacro avvenuto davanti alle Fonderie Orsi. Sei operai persero la vita in quell’occasione, ma un giorno all’anno non basta per ricordare quanto avvenuto 74 anni fa. Servirebbe allora un monumento, posto nel cuore della città, che possa rimanere fisso e immortalarne il ricordo. Lo chiedono da anni i familiari delle vittime. Tra loro c’è Arturo Ghinelli, nipote di Arturo Malagoli che, in quel lontano 1950, perse la vita a soli 21 anni. Una richiesta che, però, non ha mai trovato un reale riscontro. Almeno, così è stato fino ad oggi. Nella lettera scritta e indirizzata al primo cittadino, infatti, i familiari proponevano Piazza Grande, patrimonio dell’Unesco, come location per la lapide. Se così non dovesse essere, per via di vincoli architettonici, si potrebbero valutare altre opzioni. L’importante è che qualcosa si faccia, affinché la memoria possa insegnare alle nuove generazioni cosa oggi e domani non deve più accadere. Un eccidio che ha segnato la storia di Modena, tanto quanto quella delle famiglie che si sono viste strappati via i propri cari. Il dolore per una perdita che non si affievolisce mai.