Nel video l’intervista a Cristiana Polesel e Gianmaria Dalle Crode, avvocati del Foro di Treviso difensore della famiglia delle vittime ed Elena Campedelli, Presidente Casa delle Donne contro la Violenza

È il giorno del processo per Salvatore Montefusco, imprenditore edile che il 13 giugno dello scorso anno uccise a colpi di fucile la moglie e la figlia di lei, la 47enne Gabriela Trandafir e la 22enne Renata. La tragedia avvenne in via Cassola di Sotto a Castelfranco, nella casa che Montefusco condivideva con le due donne. L’uomo dopo il delitto si recò a un bar dove chiamò i Carabinieri e confessò l’accaduto. Questa mattina l’udienza davanti alla Corte d’Assise, dove sono stati riuniti i procedimenti per maltrattamenti e omicidio. La situazione familiare tra l’imprenditore e le due donne era drammatica da tempo. Gli avvocati dei familiari delle vittime hanno chiesto di visionare i contenuti di tre cellulari appartenenti a Gabriela e Renata, perché convinti che all’interno vi possano essere elementi di prova sui maltrattamenti subiti oltre che richieste di aiuto che forse sono state sottovalutate

La difesa dell’uomo sostiene che i maltrattamenti fossero reciproci e che l’omicidio è stato dettato da un momento di ira al culmine di una lite. Oltre ai familiari delle vittime, si sono costituiti parti civili anche diversi enti, tra cui l’Associazione Casa delle donne contro la violenza e Provincia di Modena.