A Modena ha preso il via per sottoporre rapidamente al test del tampone gli operatori sanitari dell’azienda Usl; ora il metodo del “drive-thru” si estende ad altre province della regione. In particolare a Bologna, Reggio Emilia e Cesena partono le prime sperimentazioni per accertare la guarigione dei pazienti Covid-19. Consentendo di effettuare un tampone ogni 5 minuti, 12 ogni ora, l’obiettivo di questa metodologia è quella di accorciare i tempi di accertamento delle persone guarite a tutti gli effetti. I soggetti positivi al Covid, per essere certi di aver superato l’infezione, devono sottoporsi a due tamponi a distanza di almeno 24 ore. Con il “drive-thru” possono farlo senza entrare nelle strutture sanitarie, bensì restando in auto. Il tampone viene eseguito su gruppi di soggetti invitati dal Dipartimento di Sanità Pubblica. Le persone vengono convocate con un sms il giorno prima e ricevono un messaggio di posta elettronica con le indicazioni per raggiungere la sede. È obbligatorio presentarsi in automobile, preferibilmente da soli. Il foglio e l’sms con l’appuntamento non sostituiscono l’autodichiarazione, che va sempre compilata, ma vanno mostrati in caso di controllo. Se poi l’esito del tampone è negativo, il test va ripetuto il giorno dopo. Dopo il secondo esito sempre negativo finisce il periodo di quarantena e le persone verranno informate dagli operatori delle Aziende sanitarie. Qualora invece, il tampone risultasse positivo, questo andrà ripetuto dopo una settimana.
DRIVE-THRU, SPERIMENTAZIONE IN ATTO A BOLOGNA, REGGIO EMILIA E CESENA
Il metodo drive-thru, partito a Modena per effettuare tamponi sugli operatori sanitari, si allarga con l’obiettivo di verificare la guarigione dei pazienti Covid-19. La sperimentazione partirà da Bologna, Reggio Emilia e Cesena