Un nuovo pacchetto di aiuti alle imprese, che accompagni le strette del nuovo dpcm. È il prossimo passo del nuovo governo, che verrà varato nell’arco di una settimana o dieci giorni, secondo quanto dichiarato dal ministro Gelmini. Sul tavolo ci sono fino a 12 miliardi di euro di contributi a fondo perduto a favore di imprese e partite Iva sui 32 miliardi di deficit in più autorizzati con l’ultimo scostamento di bilancio di dicembre. Fondi che tuttavia dovranno fare fronte all’erogazione dei ristori e a nuove spese, come la proroga della cassa integrazione, l’acquisto dei vaccini e le spese per la sanità. Tanto che potrebbero non essere sufficienti. Intanto, con le risorse a disposizione, ci sono anche interventi a favore delle famiglie e le misure sul fisco, sia per definire le nuove scadenze delle rate della rottamazione, sia per fissare la data di ripresa della riscossione. Con questo decreto il governo punta a superare il criterio dei codici Ateco per passare a rimborsare i costi fissi effettivamente sostenuti. L’idea iniziale per ammettere imprese e partite Iva ai nuovi contributi, e avere un conguaglio rispetto ai mesi passati, era quella di calcolare la perdita di fatturato patita nell’intero 2020. Si pensava di fissare questa soglia al 33%, ma è anche possibile che l’asticella venga abbassata di qualche punto, al 30% se non anche più sotto, per ampliare la platea dei beneficiari. Il nodo montagna è uno di quelli più importanti da sciogliere. Al momento si parla di 4,5 miliardi da erogare ed una delle ipotesi e di concederli solo ai territori compresi nelle zone rosse. Sul fronte scuola, si ragiona su congedi ai genitori e per la didattica a distanza, del valore di 200 milioni di euro