La faccia scura con cui il patron Claudio Lazzaretti aveva lasciato domenica sera la tribuna dello stadio “Voltini” di Crema faceva pensare a un possibile scossone sulla panchina del Carpi. E invece la posizione di mister Massimo Bagatti, almeno per ora, non è in discussione. La delusione per la rimonta subita nel finale in 11 contro 9 non ha fatto passare in secondo piano gli ottimi numeri della formazione biancorossa, che a 3 gare dal giro di boa della Serie D è seconda a -5 dalla Giana capolista, vanta il secondo miglior attacco del girone con 31 reti segnate, quasi 2 di media a gara, e la seconda miglior difesa con 14 subite. Un andamento che però è nettamente separato fra la produzione in casa, dove i biancorossi sono una “schiacciasassi” con 7 vittorie e un pari in 8 gare, e quella in trasferta, dove il passo di un punto a partita (8 in 8 trasferte) non può bastare per sognare in grande. Difficile spiegare solo con argomenti tecnici questa differenza, anche se l’esonero di un allenatore secondo in classifica, a cui immagine è stata costruita la rosa, è un rischio che Lazzaretti non si è voluto prendere, dopo i tre cambi in panchina dell’anno scorso che hanno solamente destabilizzato squadra e ambiente. Ma in questa valutazione la sfida di domenica col Ravenna assume un valore decisivo, uno spartiacque contro una “big” attardata di 7 punti per capire quale è il vero volto del Carpi.