Nella Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti che si celebra oggi domenica 11 aprile, e che è istituita dal Ministero della Salute, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena intende ringraziare i donatori e le loro famiglie e assicura che continuerà il proprio impegno per rispondere ai bisogni di chi è in attesa. La dura pandemia globale di Covid-19 non ha infatti fermato i trapianti, guidati dall’equipe della Chirurgia dei Trapianti, diretta dal Prof. Fabrizio Di Benedetto, che nel 2020, anno in cui è stato rilanciato il programma di trapianto da donatore vivente di fegato a Modena, hanno raggiunto quota 77 trapianti di fegato e 33 trapianti di rene, questi ultimi in collaborazione con la Nefrologia diretta dal Prof. Gianni Cappelli. Cruciale è la collaborazione con il reparto di Anestesia e Rianimazione del Policlinico, diretto dal Prof. Massimo Girardis, che fornisce l’assistenza anestesiologica intra e post-operatoria. Dall’inizio dell’anno 2021 sono stati eseguiti 25 trapianti di fegato, di cui 3 da donatore vivente, e 6 trapianti di rene di cui 3 da donatore vivente con prelievo robotico.
Come afferma il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, “l’attività trapiantologica è frutto di una complessa organizzazione al servizio di un gesto di grande generosità che può salvare la vita alle persone. A Modena questa attività, che rappresenta un’eccellenza a livello europeo, è resa ancora più favorevole dalla complementarietà tra le Terapie Intensive e il Centro Trapianti nell’ambito della nostra Azienda”.
“Il momento in cui una persona è chiamata a decidere se donare gli organi di un proprio congiunto è tra i più difficili, perché la decisione va effettuate in tempi brevi, mentre si cerca di elaborare la terribile notizia di un lutto, tra paure e dubbi”, spiega Elisabetta Bertellini, Direttore della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione all’Ospedale Civile di Baggiovara AOU, che aggiunge come “il nostro lavoro sia possibile grazie all’integrazione di diverse professionalità e specialità”. Il centro spicca tra le altre cose anche per il prelievo di organi a cuore fermo. “All’estero – prosegue la dott.ssa Bertellini – questa prassi è molto diffusa, mentre in Italia è praticata ancora solo in un numero molto limitato di centri dotati di competence e tecnologia adeguate alla complessità della procedura. Noi siamo uno di questi. In tali casi è fondamentale garantire la funzionalità degli organi prelevati grazie ad un’accurata gestione del donatore, puntando a limitare il danno ischemico, utilizzando assistenza cardiocircolatoria extracorporea (ECMO), immediatamente applicata dopo l’accertamento di morte”.
Come commenta il prof. Fabrizio Di Benedetto, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica Epato-Bilio-Pancreatica e Chirurgia dei Trapianti di fegato all’AOU di Modena e professore all’Università di Modena e Reggio, “in questi numeri si può trovare la vocazione all’innovazione del nostro centro, che offre oggi l’unico programma attivo in Italia di trapianto di fegato da donatore vivente tra adulti, e l’unico centro in Regione Emilia-Romagna a promuovere l’uso della tecnologia robotica al servizio dei trapianti d’organo. L’Azienda Ospedaliera e l’Università hanno investito in questi programmi, affidando al nostro reparto la responsabilità chirurgica del trapianto di rene e creando così un grande centro di chirurgia trapiantologica moderna, con particolare riguardo alle innovazioni tecnologiche. Nella Giornata di oggi intendiamo ringraziare i donatori e le loro famiglie, perché sono quelli che fanno il sacrificio e senza i quali noi, pur con le nostre competenze e professionalità, non potremmo salvare alcuna vita”.