L’esposto che il comune di Finale Emilia ha presentato al Procuratore della Repubblica di Modena muove dalla richiesta da parte di Feronia di sigillare quattro collettori laterali della discarica di via Canaletto. Secondo l’amministrazione questa operazione precluderebbe ogni altra futura attività di accertamento circa l’inquinamento delle falde acquifere della discarica stessa. Così il primo cittadino Claudio Poletti ha annunciato di aver chiesto ieri gli opportuni accertamenti agli organi competenti, per valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti. Proprio le analisi degli sforamenti di inquinanti nelle falde acquifere sono al centro di discussioni e controversie tra il Comune e Arpae. Secondo l’agenzia il superamento dei parametri delle CSC di sette metalli inquinanti non sarebbe dovuto alla discarica di Feronia, ma dallo stato del terreno e dalle attività agricole; motivo per cui sarebbe possibile, come programmato dal piano regionale di gestione rifiuti, ampliare la portata di rifiuti conferibili nel polo di Finale. Così non la pensa l’amministrazione che si è unita alla lotta di numerosi comitati per dire no all’allargamento della discarica. Le analisi di Arpae sono state portate in sede legale per verificare che siano state svolte secondo criteri di correttezza. Ora la sigillatura dei collettori laterali da parte di Feronia getta benzina sul fuoco. Per il sindaco renderebbe infatti impossibile qualsiasi altro accertamento nel caso in cui il Giudice decidesse di procedere con la nomina di un suo perito. Con l’esposto presentato l’amministrazione comunale intende anche formulare denuncia-querela nell’ipotesi in cui, dagli accertamenti svolti dalle autorità competenti, dovessero emergere fattispecie di reato per i quali la legge richiede la procedibilità a querela di parte.