Il deplorevole atteggiamento del Capitolo metropolitano – così si legge nella nota stampa dell’Associazione – mette in luce la debolezza dei vertici della Diocesi ai quali è affidata la cura e la dignità della Sacra liturgia. Viene così meno un elemento costitutivo stesso del Rito, ovvero il canto sacro, che negli ultimi decenni è stata la prima preoccupazione del Maestro Bononcini, sotto la cui guida, e quella dei suoi collaboratori, schiere di bambini, giovani e adulti si sono formati sia all’interno delle compagini corali del Duomo, sia presso la Scuola di Musica Sacra. Grazie all’opera di Bononcini in moltissimi hanno avuto accesso alla bellezza della Liturgia che oggi, a Modena, per la superficialità e il disinteresse dell’arcivescovo e dei suoi stretti collaboratori, piomba nel grigiore di musiche banali e sradicate dalla tradizione della Chiesa, incuranti degli effetti che questo sciagurato gesto ha già avuto e avrà sui fedeli. Ancora una volta assistiamo al dramma di un clero che mette in atto i suoi giochi di potere, senza ricordarsi che la Chiesa è di tutti. La totale indifferenza alla Liturgia è la vera chiave di lettura di questo deplorevole gesto consumatosi nella cattedrale modenese e, paradossalmente, è in netto contrasto con le indicazioni del Santo Padre Francesco che, nella sua ultima Lettera Apostolica, Desiderio Desideravi, richiama al ruolo dei laici proprio nella Liturgia e nella formazione liturgica. Cosa che il Maestro Bononcini ha sempre realizzato con competenza, sensibilità e arte. Resta da dire che il licenziamento è stato emesso in uno Stato di diritto quale è la Repubblica italiana, le cui leggi speriamo vengano rispettate in termini di tutela del lavoratore anche con l’entrata in scena di forze sindacali e, se necessario, di rappresentanti legali.