Il 7 febbraio la decisione del Tribunale del Riesame aveva rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato Roberto Ghini, difensore del 30enne tunisino, il principale sospettato per la morte della 32enne Alice Neri trovata carbonizzata il 18 novembre 2022 nel baule della sua auto a Fossa di Concordia. Nelle motivazioni rese note si sottolinea che sono ancora troppi gli indizi contro Gaaloul e che quindi non permettono la sua scarcerazione. Per il Riesame nessun elemento probatorio è stato acquisito circa l’eventuale programmazione per quella nottata di altri appuntamenti con terze persone e come lui sia stata l’ultima persona ad aver visto Alice. Inoltre si evidenzia anche la fuga del 30enne in Francia dove poi è stato arrestato il 14 dicembre. In disaccordo con le motivazioni il legale di Gaaloul, Roberto Ghini che ha anticipato il ricorso in Cassazione per depositare la stessa richiesta di scarcerazione. Il 30enne dal 4 gennaio è detenuto nel carcere modenese Sant’Anna. Per Ghini ‘le motivazioni sono prive di attualità’. Intanto dopo il primo incidente probatorio in cui sono stati ascoltati tre amici connazionali del tunisino, che lo avrebbero visto sporco di olio la mattina del ritrovamento del cadavere di Alice, si attende la data di un nuovo incidente probatorio