Passano i giorni, si susseguono le allerte meteo ma le cose non cambiano. L’allarme siccità si fa sempre più preoccupante e secondo i dati di Arpae l’Emilia Romagna si trova a fare i conti con un deficit idrico gravissimo che non si registrava da decenni. Il bilancio idroclimatico, calcolato da inizio ottobre, è tra i più bassi degli ultimi 60 anni, e l’acqua disponibile nei terreni è ormai esaurita. Nel mese di luglio le precipitazioni sono state molto al di sotto di quelle attese e i pochi fenomeni temporaleschi registrati del tutto insufficienti a colmare l’aridità dei terreni. Complessivamente hanno portato quantitativi inferiori a 10 mm medi regionali rispetto ai circa 27 mm previsti. Ad aggravare il quadro i dati sul lungo periodo: dal 1° ottobre 2021 al 19 luglio 2022, le piogge cumulate risultano quelle più basse della serie dal 1962 ad oggi. Una situazione decisamente critica per le colture che devono fare i conti anche con temperature sempre più bollenti: il mese di luglio è al secondo posto tra i più caldi dagli anni 60 con valori superiori alla media di circa 3 gradi per le massime giornaliere. Arpa conferma quello che ormai da mesi già sappiamo: questa estate meteorologica si configura come una delle più calde di sempre.
DEFICIT IDRICO, IN EMILIA ROMAGNA I VALORI PEGGIORI DEGLI ULTIMI 60 ANNI
La scarsità di precipitazioni aggrava la riserva idrica dell’Emilia-Romagna. La nostra regione registra un deficit idrico gravissimo con valori che non si vedevano da oltre 60 anni