Una seduta fiume durata tutta la notte, sospesa alle 7 di questa mattina per poi riprendere in serata con l’obiettivo di arrivare all’approvazione entro la giornata di domani.
Il cosiddetto Decreto Rave, nato all’indomani del Rave Party di Modena che, tra fine Ottobre ed inizio Novembre, rappresentò un vero e proprio battesimo del fuoco per il Governo appena insediato, sconta l’ostruzionismo delle opposizioni che, nonostante l’esecutivo abbia posto la fiducia, hanno presentato 157 ordini del giorno con l’obiettivo di far decadere un decreto che va obbligatoriamente convertito in legge entro domani.
Il testo in discussione alla Camera è identico a quello approvato il 13 dicembre dal Senato, ma piuttosto diverso da quello originariamente elaborato dal governo. Nel frattempo è stata infatti radicalmente modificata la norma principale che dovrebbe contrastare i “raduni pericolosi”. Il testo riformulato parla specificamente di «raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento». Nella nuova versione, inoltre, ad essere perseguibili saranno solo gli organizzatori, mentre nella prima stesura del testo lo erano anche i semplici partecipanti, seppur in maniera minore. Non cambiano però le pene previste, che vanno dai 3 ai 6 anni, con multe da 1.000 a 10.000 euro.