Cambia il reato di riferimento nel nuovo emendamento riscritto dall’esecutivo. E l’articolo del codice penale non sarà più il 434 Bis che punisce per il crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, ma ad essere preso in considerazione sarà il 633 Bis che rende più specifici i generi dei raduni organizzati abusivamente, che saranno solo quelli ‘musicali’ per i quali però non viene più quantificato il numero di partecipanti, ma l’inosservanza delle leggi relative ad uso di droghe, alla sicurezza e all’igiene. L’articolo spiega che chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento, è punito con la reclusione da 3 a 6 anni, e la multa da euro 1.000 a 10mila. Resta la possibilità di effettuare intercettazioni telefoniche. Si prevede inoltre la confisca di tutto il materiale e anche dei profitti. Il reato riguarderà gli organizzatori, mentre i partecipanti risponderanno del reato si invasione di terreni o edifici. Quello che potrebbe sollevare eccezioni è il passaggio in cui si citano ‘altri scopi di intrattenimento’. Il decreto verrà esaminato dalla Camera nella prima seduta dopo Natale, tra il 27 e il 28 dicembre.
DECRETO RAVE: CAMBIA IL REATO DI RIFERIMENTO MA RESTANO PENE E INTERCETTAZIONI
Il tanto discusso decreto anti rave vede ora una nuova impostazione. Sarà indirizzato solo verso eventi musicali e manterrà la pena da tre a sei anni e le intercettazioni.