Nel video intervista a Don Giovanni Braglia, parroco di San Benedetto Abate a Modena
Ci sono motivi di carattere economico e gestionale dietro alla decisione presa dall’Arcidiocesi di Modena-Nonantola di sospendere Don Giovanni Braglia e Don Dariusz Mikoda dall’incarico di parroci “in solidum” della Parrocchia di San Benedetto Abate a Modena. La decisione che fatto clamore nella Chiesa modenese, presa tramite un decreto firmato dal Vescovo Mons. Erio Castellucci, è stata ufficializzata tramite un comunicato dell’Arcidiocesi in cui si nomina Mons. Giuliano Gazzetti come nuovo amministratore parrocchiale e si auspica “la collaborazione dei fedeli per arrivare alla ricomposizione dei dissidi che tanta sofferenza hanno provocato”, a conferma di come si sia trattato di un atto arrivato al termine di un lungo percorso. La Diocesi in un comunicato diffuso alla stampa ha reso nota la motivazione che ha portato a tale provvedimento. Nel documento si legge:“Si comunica che è intendimento della Curia intervenire direttamente nella gestione complessa delle attività della Parrocchia di San Benedetto Abate in Modena; per questo motivo sono stati sollevati i due parroci “in solidum” Don Giovanni Braglia e Don Dariusz Mikoda, anche alla luce della rinuncia volontaria alla responsabilità economica e gestionale della parrocchia stessa, già presentata dal parroco in data 17 Marzo 2022”. Infine il documento conclude: “ Il fine primario è anzitutto tutelare le attività in essere, predisponendo una organizzazione pastorale capace di dare futuro, avviando così una nuova fase di consolidamento e rilancio del bene fatto da molti”.