Nel video l’intervista al Prof. Antonio Ribba, Docente di Politica Economica Unimore

La data x è quella del 2 aprile. Definita da Donal Trump ‘Liberation Day’, da quel momento in poi scatteranno i dazi per i prodotti importati negli Usa. Non è ancora chiara l’entità ma quello che è certo è che gli effetti sono già visibili: hanno scatenato ad esempio una corsa tra i principali esportatori globali per inviare le loro merci negli Stati Uniti prima del giorno dell’entrata in vigore delle nuove tariffe. L’accelerazione riguarda prodotti ed eccellenze anche del nostro territorio.  Dalle automobili che a febbraio hanno visto un incremento dele spedizioni  dall’Europa agli Stati Uniti del 22% rispetto allo stesso mese del 2024, al comparto alimentare dove la corsa a fare scorte sembra essere iniziata subito dopo la rielezione di Trump: lo scorso novembre, secondo l’Unione italiana vini, l’export di spumanti nostrani verso gli States è cresciuto del 41% in volume. Al momento il clima che si respira tra i produttori italiani ma anche del nostro territorio è principalmente attendista. La preoccupazione però è evidente anche perché per la provincia di Modena il mercato Usa vale il 17,3% dell’export