Riaccende i fari sull’Emilia-Romagna il report Uif, l’unità di intelligence finanziaria della Banca d’Italia. Guardando ai numeri del primo semestre 2021, l’Unità di Bankitalia ha ricevuto 70.157 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio in Italia, con un incremento del 32,5% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, e in Emilia-Romagna “lo stesso semestre vede un’incredibile crescita delle segnalazioni, del 40,8%”, segnala allarmata la Cgil di Modena con il coordinatore Legalità Franco Zavatti. Rispetto al primo semestre 2020, così, l’Emilia-Romagna risulta peggiorata occupando il quarto posto nazionale per segnalazioni, dopo Lombardia, Lazio e Campania, prima di Calabria. Sono stati rilevati, sottolinea il sindacato, ben 27 casi di sospetto riciclaggio ogni giorno. Bologna è la prima provincia con 1.105 casi segnalati, poi balza al secondo posto Reggio Emilia con 723 casi, segue Modena con 647 casi. L’Emilia-Romagna si inserisce, inoltre, tra le regioni con imprese, professionisti e ‘prestanome’ maggiormente coinvolti nei traffici finanziari illeciti coi paesi stranieri cosiddetti paradisi fiscali. Delle operazioni segnalate per money transfer a livello nazionale, “sono passate da 85.928 nel primo semestre del 2020 a ben 258.257 nel semestre di quest’anno”. Conclude quindi Zavatti che urge fare tanto per invertire quella che viene definita una “pericolosa scivolata della nostra economia produttiva”
DATI BANKITALIA: +40% DI SOSPETTO RICICLAGGIO IN EMILIA-ROMAGNA
La Cgil di Modena lancia l’allarme riciclaggio in Emilia Romagna. Dai dati elaborati dalla Banca D’Italia è emersa una crescita del 40% nella nostra regione di operazioni sospette.