I numeri che si evincono dalle segnalazioni inviate dai residenti nei 43 comuni delle 7 provincie emiliano romagnole colpite dalla violentissima grandinata del 22 luglio scorso, sembrano descrivere un bollettino di guerra. A cui purtroppo i cambiamenti climatici in atto, ci stanno abituando. Tetti scoperchiati, auto distrutte dai chicchi di grandine grandi quanto palline da tennis, coltivazioni distrutte, lacerate. Allagamenti e quanto altro ancora. Oggi il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha firmato la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. Da Parma a Ravenna, i territori feriti dagli ultimi eventi. Per quanto riguarda i danni pubblici una prima stima parla di circa 29 milioni, per quelli privati si superano i 126 milioni, 73 milioni circa sarebbe invece la stima per quella relativa alle attività produttive. Nel modenese i comuni maggiormente colpiti sono stati quelli di Mirandola, Concordia, San Felice e Novi di Modena. Ma è l’intero mese scorso ad essersi dimostrato particolarmente aggressivo sotto l’aspetto meteorologico. Già la prima settimana è stata interessata da temporali con raffiche di vento fortissime e grandine, un fenomeno che si è rovesciato sugli stessi territori emiliano romagnoli anche il 13 luglio. Il vento in quell’occasione ha raggiunto i 130 km orari in alcune aree. Poi la violenta grandinata che è proseguita sempre con temporali intensi e vento forte dal 22 al 27 luglio. Una regione, l’Emilia Romagna che continua ad essere vittima degli effetti del cambiamento climatico
DANNI DA GRANDINE, LA REGIONE HA CHIESTO LO STATO DI EMERGENZA
Richiesto lo stato di emergenza dal Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dopo gli ingentissimi danni causati dalle violente grandinate e dai forti temporali che si sono abbattuti sul territorio regionale lo scorso mese