Almeno fino a maggio addio zona gialla. E’ quello che prevede il nuovo decreto anti Covid in vigore dal 7 al 30 aprile. Le regioni potranno essere solo in fascia arancione o rossa, ma rimane uno spiraglio per quelle zone in cui il contagio darà segnali di discesa. E’ infatti possibile che dopo due settimane, dunque dal 20 aprile, ci sia una rivalutazione delle misure e una riapertura per alcune attività, come bar e ristoranti, in base a due parametri: andamento della curva epidemiologica e della campagna vaccinale. Servirà l’autocertificazione per uscire dalla propria regione. Nelle zone in fascia arancione sarà consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone oltre ai minori di 14 anni e alle persone con disabilità. Da mercoledì 7 in tutta Italia tornano in presenza le scuole fino alla prima media. In zona rossa gli alunni dalla seconda media in su potranno frequentare solo a distanza. Invece in zona arancione il secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado si svolgono in presenza e le secondarie di secondo grado in presenza dal 50 al 75%. Il nuovo decreto consente di andare nelle seconde case anche se si trovano in zona rossa per il nucleo convivente e soltanto se la casa è disabitata, ma bisogna essere proprietari o affittuari prima del 14 gennaio 2021. E’ poi previsto lo “scudo penale” per medici e sanitari in caso di lesioni o decesso di un paziente avvenuto in seguito all’inoculazione della dose di vaccino anti Covid. Infine medici, infermieri e farmacisti sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione. La regione è obbligata a trasmettere alle Asl i nominativi dei soggetti che non risultano vaccinati ed entro 5 giorni scatta la sospensione o se non è possibile non è dovuta la retribuzione fino al completamento del piano vaccinale nazionale e non oltre il 31 dicembre 2021.
DAL 7 AL 30 APRILE. NUOVO DECRETO, POSSIBILI RIAPERTURE MIRATE
Il decreto anti Covid in vigore dal 7 al 30 aprile lascerà l’Italia in fascia rossa o arancione, escludendo quella gialla, ma prevederà anche una possibile riapertura di alcune attività dove la curva epidemiologica sarà in discesa