Niente chiusure né licenziamenti negli stabilimenti italiani. Lo ha detto Giuseppe Manca, responsabile Risorse umane di Stellantis Italia, che ieri al tavolo del Mimit ha illustrato il piano industriale per il nostro Paese sito per sito. Per quanto riguarda Modena, Manca ha ricordato l’incontro di Tavares e del nuovo ceo Santo Ficili con i sindacati alla sede di Maserati, con l’obiettivo di costruire un dialogo per favorire una crescita sostenibile e redditizia dell’unico marchio di lusso di Stellantis. Per il Tridente, Manca ha detto che l’intera gamma attuale e futura sarà prodotta al 100% in Italia. Stellantis ha fatto sapere che è in corso la transizione verso l’elettrificazione con il programma Folgore per i modelli Grecale, GranTurismo e GranCabrio. Al vertice della gamma ci sono la MC20 e la MC20 Cielo, con motore Nettuno V6. Cosa sarà prodotto in via Divisione Acqui resta però non chiaro: ad oggi pare certa solo la supercar MC20, e quindi nessuna vera novità, chiosano i sindacati, contrariati dall’incontro. Secondo FIM, Fiom e Uilm, non c’è stato nessun passo avanti, né da parte del Governo, né dall’azienda. Il prossimo tavolo è stato convocato il 16 dicembre per poi arrivare ad un’intesa con l’azienda da siglare a Palazzo Chigi, ma per le sigle non è sufficiente e chiedono un tavolo immediato con Stellantis presso la Presidenza del Consiglio. L’aggiornamento al 16 dicembre rischia di rappresentare una pericolosa dilazione, chiosa la Uilm, mentre le proposte di rilancio del settore automotive, sono state lasciate cadere; il Ministero ha anzi di fatto interrotto le trattative per quasi un anno – sottolinea la sigla -, permettendo che le cose precipitassero e che la produzione passasse dai circa 800 mila veicoli del 2024 agli scarsi 500 mila attuali.