Che la produzione fosse in forte contrazione lo suggeriva l’ampio ricorso alla cassa integrazione che ha spinto i lavoratori dello stabilimento Maserati di via Divisione Acqui a scendere in piazza più e più volte per chiedere certezza sul proprio futuro. Ma ora emergono nuovi dati che danno l’idea della misura della crisi: nel primo semestre di quest’anno sono state prodotte appena 160 vetture del Tridente. Lo scorso anno, nello stesso periodo, ne erano state costruite 600. Un crollo del 73% che interrompe bruscamente la crescita riscontrata negli ultimi tre anni. In generale, rileva la Fim Cisl, che ha diffuso i dati, è in forte calo tutta la produzione di Stellantis in Italia: a fine anno secondo la sigla sarà poco sopra i 500 mila veicoli a fronte dei 751mila del 2023, la metà della soglia per il 2030 indicata dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e condivisa dalla stessa Stellantis. Tutti gli stabilimenti sono in rosso a eccezione di Pomigliano e Atessa, dove comunque la produzione rallenta: si va dal -57,6% di Melfi al -63% di Mirafiori, passando per il pesante -73% di Modena. Nella nostra città pesa anche lo smantellamento dell’Innovation Lab, con la fuoriuscita di più di cento ingegneri. Per il secondo semestre dell’anno non si preannunciano netti cambi di rotta. Al momento è confermato in autunno il completamento dell’”Atelier del Programma di Personalizzazione Fuoriserie”, finalizzato alla creazione di modelli su misura. La produzione della vettura fullelectric Folgore è prevista solo nel 2025.