Le ultime notizie che arrivano dalla Lovol, la proprietà cinese che nel 2015 ha rilevato la Goldoni-Arbos di Migliarina di Carpi, risalgono allo scorso 16 ottobre, giorno dell’ennesimo infruttuoso incontro on line presso il Mise. Da allora tutto tace per i 210 lavoratori che da due mesi sono in presidio permanente davanti ai cancelli di via Svoto Canale, una protesta cominciata lo scorso 4 settembre. A interrompere questo silenzio assordante è arrivata la Fiom Cgil, che chiede a piena voce che la Lovol agevoli il percorso di ripartenza dell’azienda di macchine agricole, come sottolineato anche lo scorso 7 ottobre dal tribunale di Modena nell’ammissione al concordato preventivo. “C’è la possibilità – scrive la Fiom Cgil – che tra i potenziali imprenditori interessati al concordato qualcuno voglia investire nella ripartenza della Goldoni. È necessario che la multinazionale cinese agevoli questo percorso”. Il sindacato ricorda che a febbraio la direzione e la proprietà cinese dichiaravano che non era in discussione la continuità aziendale e che nessuno sarebbe rimasto per strada. Il 4 settembre, invece, quella stessa proprietà cinese ha affermato che non vi erano le condizioni per un concordato in liquidazione. E intanto domani, durante lo sciopero nazionale dei metalmeccanici, il segretario regionale della Fiom-Cgil Samuele Lodi interverrà dal presidio di Migliarina.
CRISI GOLDONI-ARBOS. FIOM: “LA PROPRIETÀ CINESE AGEVOLI LA RIPARTENZA”
Prosegue da due mesi il presidio permanente dei lavoratori di fronte ai cancelli dell’azienda Goldoni Arbos di Migliarina di Carpi e la Fiom Cgil invita la proprietà cinese ad agevolare un percorso di ripartenza dell’attività