La bolletta della luce e, in prospettiva, quella del riscaldamento mettono in crisi le imprese e le famiglie italiane, ma non sono solamente le imprese più energivore a soffrire della crisi energetica. A dare l’allarme è Confagricoltura Emilia Romagna secondo cui il caro-prezzi arriva ad insidiare una delle Dop italiane più importanti. Il rischio, infatti, è quello di non produrre i quantitativi di latte richiesti per la trasformazione in formaggio Parmigiano Reggiano. Secondo l’elaborazione di Confagricoltura Emilia-Romagna, i costi di produzione del latte per il Parmigiano Reggiano hanno subito un balzo del 40-50% in più e quelli della sua trasformazione del 35-45% rispetto all’anno precedente. Nelle stalle del circuito di produzione della la spesa per l’energia elettrica, stima Confagricoltura Emilia Romagna, è passata mensilmente da 24 a 76 euro per capo, il gasolio agricolo da 15 a 35 euro e l’erba medica per l’alimentazione del bestiame da 56 a 96 euro. Secondo l’associazione di categoria c’è il serio rischio che le aziende zootecniche non possiedano abbastanza liquidità per sostenere aumenti così alti e che quindi scelgano di vendere subito parte del latte crudo sul mercato spot, destinandolo ad altri usi alimentari e non alla trasformazione in Parmigiano Reggiano.
CRISI ENERGETICA: CON GLI AUMENTI A RISCHIO LA PRODUZIONE DI PARMIGIANO REGGIANO
Secondo un’analisi di Confagricoltura Emilia Romagna, gli aumenti dei costi di energia elettrica, gas ed alimenti per il bestiame mettono a rischio la produzione di latte da trasformare in Parmigiano Reggiano