Nel video l’intervista a Davide Ferrari, Direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Modena
La situazione Covid è in rapido peggioramento nella nostra provincia, che oggi è maglia nera assoluta in regione, sia per nuovi positivi che per decessi. Nell’ultimo bollettino sono a quota 569 i casi in più rispetto a ieri e 6 i nuovi decessi. Un’impennata giustificata, in parte, da ritardi nella messa a bilancio dei risultati dei tamponi. Ritardi che tuttavia non falsano una crescita sostenuta del contagio nella nostra provincia. Nella settimana che va dal 19 al 25 ottobre – l’ultima elaborata dall’Azienda Usl – l’incremento dei nuovi positivi è stato del 190 per cento rispetto ai sette giorni precedenti. A questa salita logaritmica si affianca una maggiore pressione sugli ospedali. A Modena sono ad oggi 29 i ricoverati in terapia intensiva (uno in più rispetto a ieri secondo il bollettino), ma sono circa 300 le ospedalizzazioni, che in questi giorni si stanno riversando in altri reparti. Per fare fronte a questo importante aumento, l’Ausl ha messo in campo diverse azioni, dal ricorso alle cure dei pazienti in casa ogni volta che il caso lo permette, all’attivazione h24 del laboratorio di analisi dei tamponi. Altri aiuti sono poi in arrivo anche da altre istituzioni. Per il Dottor Davide Ferrari, Direttore del dipartimento di sanità pubblica, Modena non è un’anomalia; la preoccupazione è legata a un incremento complessivo che per il medico non vede altre soluzioni se non ulteriori misure restrittive