Il Covid interrompe la crescita delle forze lavoro: il trend era positivo da più di quattro anni. La pandemia ha colpito più duramente il nord d’Italia nella prima parte dell’anno. Ad attestarlo è uno studio condotto da Unioncamere Emilia-Romagna che ha elaborato i dati del Registro imprese Camere di commercio sugli addetti delle localizzazioni di impresa con sede legale in regione o altrove. A fine giugno, in Emilia Romagna gli addetti delle localizzazioni di imprese sono calati del 2.1% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Dato di molto superiore alla media nazionale che registra una diminuzione del 1.3% nel secondo trimestre. La tendenza è determinata dai dipendenti che hanno subito una perdita di oltre 30 mila addetti, pari a un -2.2%. Tendenza negativa anche per gli addetti indipendenti, con una riduzione più contenuta del -1.6%. L’industria ha invece mostrato una discreta tenuta così come il settore delle costruzioni, che pure ha mostrato una notevole resistenza, anche grazie alle misure di stimolo prefigurate dai provvedimenti governativi. Gli addetti sono lievemente aumentati di un +0,4% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e hanno raggiunto quota 134.280.
COVID E LAVORO, STUDIO UNIONCAMERE: LA PANDEMIA INTERROMPE LA CRESCITA
La pandemia influisce in modo pesante sulle forze lavoro. Nel secondo trimestre 2020, una decisa inversione ha interrotto un trend positivo che durava da più di quattro anni. A dirlo è uno studio elaborato da Unioncamere Emilia-Romagna