Giro di vite per la lotta al contagio. È arrivato il via libera definitivo dell’Aula del Senato al decreto legge sull’emergenza coronavirus. Il testo è stato approvato a Palazzo Madama con 234 voti a favore, cinque astenuti e nessun contrario. Per un mese, l’intera Italia dovrà cambiare abitudini. Le misure, presentate dal Comitato tecnico scientifico, voluto dal premier Giuseppe Conte, sono andate a integrare il decreto dello scorso primo marzo; Tra le nuove regole c’è quella di evitare per 30 giorni manifestazioni, anche quelle sportive, che comportino l’affollamento di persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. Fermi anche convegni e congressi, specie di quelli che riguardano il personale sanitario e dei servizi di pubblica utilità. È inoltre invitato a rimanere a casa, evitando contatti e vita sociale, anche chi ha solo qualche linea di febbre e non è mai stato nelle zone a rischio contagio o non è mai entrato in contatto con possibili positivi. Limitazioni in arrivo anche per le persone che hanno oltre 75 anni e quelle che ne hanno più di 65 e sono ammalate: queste sono invitate a non frequentare luoghi affollati. Viene inoltre raccomandato a tutti di evitare, quando possibile, abbracci e strette di mano, e di mantenere la distanza di un metro dalle altre persone. L’elenco prosegue con l’invito a “evitare scambi di bottiglie e bicchieri in particolare durante le attività sportive” e richiede la promozione delle attività all’aperto (senza assembramento)” o” presso il proprio domicilio”. C’è anche l’ipotesi di limitare la permanenza dei parenti di ammalati nelle sale di aspetto dei pronto soccorso e le visite dei familiari degli anziani ospiti nelle case di riposo. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus. Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento.