Un cambio sostanziale in una prassi da sempre in uso in tutto il paese: la Corte costituzionale ha stabilito che sono illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli, ritenendola “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio”. Alla luce di questa sentenza, la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine concordato da loro stessi. È ancora possibile attribuire soltanto il cognome di uno dei due, ma unicamente di comune accordo. In mancanza di intesa sull’ordine di attribuzione, interverrà il giudice, in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico. Così l’ufficio di comunicazione della Corte ha annunciato un cambiamento storico. Riunita in camera di consiglio, oggi la Consulta ha esaminato in particolare la norma che non consente ai genitori, di comune intesa, di attribuire al figlio il solo cognome della madre e la regola che, in mancanza di accordo, impone unicamente quello del padre. Entrambe sono state dichiarate illegittime per contrasto con gli articoli 2, 3 e 117, primo comma, della Costituzione. Secondo la Corte nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell’identità personale. È compito del legislatore regolare tutti gli aspetti connessi alla presente decisione. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
CORTE COSTITUZIONALE: STOP ALL’AUTOMATISMO DEL COGNOME DEL PADRE
Cade ogni automatismo che attribuisce al figlio il cognome del padre. La Corte Costituzionale ha stabilito che tutte le norme che fanno riferimento a questa pratica sono illegittime