Un anno, il 2025, che a Modena comincia trascinandosi dietro i fantasmi di quello appena concluso. Con uno in particolare, quello delle “baby gang” e del forte senso d’insicurezza che tanti cittadini provano ormai da tempo in città. Quello che vi riportiamo è un gravissimo fatto di cronaca che si è consumato sotto la luce del sole, in un pomeriggio che avrebbe dovuto essere dedicato ai preparativi per l’ultimo giorno dell’anno, il 31 dicembre. Per una nostra telespettatrice, invece, è stato l’inizio di un incubo. A raccontarcelo è lei stessa, F.C. le sue iniziali, avendo scelto l’anonimato per paura di essere riconosciuta e di eventuali ritorsioni. Il drammatico episodio è avvenuto poco dopo le 15, in un Corso Vittorio Emanuele quasi deserto: la donna stava uscendo con la sua auto dal portone di un palazzo privato e come di consueto, aveva fermato il veicolo per attendere la chiusura del cancello. È stato in quel momento che ha notato tre giovani, presumibilmente stranieri, apparentemente tra i 18 e i 20 anni, che si avvicinavano provenendo dal centro. “All’improvviso si sono piazzati davanti” ci racconta con la voce ancora scossa. Ma il clima è precipitato rapidamente, quando uno dei ragazzi ha estratto una pistola dalla tasca e l’ha puntata contro di lei. Non è chiaro se si trattasse di un’arma vera o di un giocattolo, ma in quei momenti concitati l’unica cosa certa era il terrore che l’ha paralizzata. Istintiva è stata la sua reazione: si è chiusa dentro la macchina, mantenendo il più possibile la calma. Dopo qualche istante – per lei sembrati un’eternità – i ragazzi hanno desistito e si sono allontanati, in direzione della rotonda Natale Bruni, continuando a girarsi per osservare le sue reazioni. Solo a quel punto è ripartita. Un inquietante episodio che accende ancora una volta i riflettori sulla vulnerabilità che tanti cittadini vivono, anche nei contesti apparentemente più sicuri, chiedendo risposte concrete e tempestive da parte delle istituzioni.