La Regione Emilia-Romagna ha elaborato, confrontandosi con Terzo Settore e Anci, delle linee guida per le attività di volontariato per consentire ai volontari di continuare a supportare le persone più vulnerabili ma nella massima sicurezza. 3 sono i punti essenziali su cui si articola il documento: sistema di coordinamento con i Comuni ei Centri operativi comunali della Protezione civile, modalità di svolgimento delle attività e indicazioni sulla tutela dei volontari impegnati. Sono ammesse attività collegate all’erogazione di servizi pubblici essenziali, come consegna di generi alimentari a domicilio, medicinali e altri beni di necessità. Sospesi invece i servizi ausiliari di sportello di ascolto, orientamento e consulenza, mentre l’accompagnamento sociale può essere svolto solo per situazioni non differibili. Gli spostamenti sono autorizzati, ma ad integrazione dell’autocertificazione il volontario va dotato di una dichiarazione del legale rappresentante dell’Ente circa la natura dell’attività svolta e la qualità di socio volontario. Ma la Regione vuole aumentare le misure di sicurezza anche per il personale sanitario impegnato nella lotta al Covid-19: sono stati stanziati 50 milioni per l’acquisto di dispositivi di protezione per il personale, che garantiranno l’arrivo di 4 milioni di mascherine chirurgiche, due milioni di mascherine FFP2 e 800mila tute protettive.
CORONAVIRUS E VOLONTARIATO: COME FARLO RESPONSABILMENTE
Confrontandosi con terzo Settore ed Anci, la Regione ha dato indicazioni utili sulle attività di volontariato connesse alla gestione dell’emergenza Coronavirus