Nel video l’intervista a Giuliano Pederzini, Titolare Caffè Farini

Così si esprimevano la maggior parte dei ristoratori modenesi in occasione dell’entrata in vigore del green pass lo scorso 6 agosto. Il loro grido d’allarme è stato ascoltato da Palazzo Chigi perché il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nel corso di una conferenza stampa, ha specificato proprio questo punto. “I titolari” ha spiegato il ministro Lamorgese “non potranno richiedere la carta d’identità. Quello che noi chiediamo è che venga richiesto il green pass.” I gestori non dovranno dunque verificare che il green pass esibito da una determinata persona appartenga effettivamente a quella persona. Ma non verranno neppure predisposti controlli da hoc delle forze di polizia, perché come ha sostenuto la ministra Lamorgese “Non si può neanche pensare che quest’attività venga svolta dalle forze di polizia perché significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, che è garantire la sicurezza del territorio”. Come fare per scongiurare il rischio di incappare in furbetti del green pass? Un’ipotesi al vaglio del Governo è quella di effettuare controlli a campione da parte delle forze dell’ordine che verifichino che la certificazione verde esibita all’interno di un locale appartenga effettivamente a quella persona. Nei prossimi giorni il Governo diramerà una circolare per chiarire definitivamente questo aspetto perché, come sostengono gli esercenti, un barista non può essere responsabile e rischiare a sua volta una sanzione nel caso in cui una persona esibisca il green pass di un’altra e venga scoperta dai controlli.