L’Emilia-Romagna si sta divorando sempre più il terreno sotto i suoi stessi piedi.
I dati diffusi dall’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dal Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente sono inquietanti: nel 2023, la nostra regione ha perso complessivamente 735 ettari di suolo.
L’Emilia-Romagna occupa il poco invidiabile primo posto sia nella classifica sull’impermeabilizzazione del suolo sia nell’altra graduatoria del consumo di territorio per l’espansione di altre attività, principalmente industria e commercio.
Tra le città più sprecone di tutta Italia, al secondo posto si trova Ravenna, proprio la città che è stata guidata, come sindaco, dall’attuale presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale. Che, non caso, ha fatto della riduzione del consumo del suolo uno dei temi e degli obiettivi da raggiungere del suo mandato. In regione, le due province più “cementificate” risultano Bologna e Modena: in termini percentuali, la provincia modenese è addirittura quella più intaccata, avendo perso il 10,97% del proprio territorio in solo un anno, pari a 29.505 ettari.
Per rendere l’idea, azzardando un paragone, l’area cementificata in Emilia-Romagna nel 2023 corrisponde a 1.141 campi da calcio. In tutta Italia, sarebbero addirittura 10.154 campi da calcio. Una quantità monstre! Dopo la diffusione di questi dati, Legambiente è tornata all’attacco della legge urbanistica regionale, emanata dalla Giunta-Bonaccini nel 2017, proprio con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo.
Secondo Legambiente, questi dati evidenziano la “totale inefficacia” della legge regionale e chiede una revisione del testo, considerando che l’Emilia-Romagna ha consumato 7,5 ettari anche in aree ad alto pericolo di frane e che quanto avvenuto negli ultimi 18 mesi (le alluvioni!) imponga la necessità di un’inversione di tendenza. L’ex assessore regionale alla Programmazione Territoriale, Barbara Lori, invece, difende la legge: “I dati dell’Ispra fanno riferimento anche al suolo occupato solo temporaneamente e che potrà e dovrà essere rinaturalizzato. La legge regionale è efficace e lo vedremo nel tempo”.