Nel video, l’intervista a Feras Garabawy
I sequestri di civili, i missili, i morti innocenti, il terrore. Sono immagini crude, quelle del conflitto israelo-palestinese riesploso dopo l’attacco a sorpresa dei fondamentalisti islamici di Hamas, che fanno il giro del mondo. E spaventano, anche chi si trova fisicamente lontano da quei luoghi trafitti da odio e violenza. Come Feras Garabawy, 34enne mediatore per l’ospedale Sheba Medical Center a Tel Aviv che vive a Modena ormai da 13anni e, in Israele, ha tutta la sua famiglia.
Uno scenario che nessuno aveva previsto e che risveglia incubi mai del tutto cancellati dove, a pagarne il prezzo più alto, sono i civili. Di entrambe le parti.
All’odio, si contrappone la solidarietà che Feras sta ricevendo da tante persone. Come ci dice, è il segno che non esiste sicurezza migliore della pace.