Confindustria Emilia Centro ha presentato ieri i dati dell’Osservatorio di filiera relativi alle 3.400 imprese associate e distribuite fra le province di Bologna, Modena e Ferrara, raggruppate in 20 filiere. Lo studio di Prometeia si è incentrato sul periodo 2019-2021 e delinea lo stato di salute del tessuto produttivo locale, confrontandolo con quello nazionale. È necessario premettere che il triangolo produttivo Bologna-Modena-Ferrara è considerato una delle 10 aree europee più efficienti. E i risultati emersi dalla seconda edizione dell’Osservatorio sono positivi con un Pil che è cresciuto del 4%. A conti fatti, tra le 20 filiere in cui sono divise le imprese associate a Confindustria Emilia Centro, l’agroalimentare conquista il vertice con 10 miliardi di giro d’affari. Ma in tutte le filiere il fatturato supera la media nazionale. Come illustrato dal presidente di Confindustria Emilia Centro Valter Caiumi, le imprese associate esportano il 70% in più della media nazionale, ma a superare la media nazionale anche il fatturato medio complessivo delle imprese. Un altro aspetto tenuto in forte considerazione è quello della sostenibilità. Sotto l’aspetto contrattuale si è ricercato un bilanciamento di assunzioni di genere dove il 57% dei lavoratori è maschile, il 43% femminile. Sotto l’aspetto ambientale il 40% delle imprese risulta utilizzare un sistema di gestione ambientale certificato e un investimento ambientale di 1,2 miliardi di euro. Ultimi in classifica i settori del turismo e della cultura.