Dopo un periodo di forte aumento le vendite delle piastrelle sono andate incontro a una brusca frenata negli ultimi mesi dell’anno scorso. È quanto appare dall’indagine di Confindustria ceramica, che registra una flessione dei metri quadrati di piastrelle vendute pari all’1,4%. Il 2023 si è aperto in questo solco discendente avviato nel 2022. I motivi sono da ricercare soprattutto nei mercati esteri, per un settore che vede in export l’83% del suo fatturato.
Difficile fare previsioni per il 2023. Il clima di incertezza continua a pesare, aggravato dalla guerra ancora in corso in Ucraina e dagli scenari di tensione nei Balcani e nel mare cinese meridionale. Sul fronte energia, che ha fortemente penalizzato la concorrenzialità della ceramica italiana, i prezzi sono in flessione ma restano aperti i problemi strutturali evidenziati durante la crisi
Ora un nuovo scenario difficile, quello dell’alluvione, ha danneggiato l’economia della regione. Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani ha però fortemente criticato l’attuale gestione dell’emergenza