Nel video intervista a Giovanni Savorani, Presidente Confindustria Ceramica

Complice una partenza positiva il 2022 della ceramica made in Italy con cuore a Sassuolo chiude in stabilità. Ma il rallentamento dalla seconda metà dell’anno pesa e il 2023 si avvia all’insegna dell’incertezza. Le stime sulle vendite totali parlano per il 2022 di 458 milioni di metri quadrati di piastrelle (+0,7% sul 2021) ma anche di una domanda in progressivo rallentamento. I costi dell’energia e delle materie prime hanno fatto perdere competitività a un settore lanciato nell’export. La ceramica italiana fa segnare comunque un +0,7% di export per il 2022 ma perde terreno a causa della guerra in Ucraina e in Russia, oltre che nei mercati asiatici. Sulle misure del Governo, il presidente di Confindustria Ceramica dà un giudizio positivo sui crediti di imposta su gas ed energia elettrica ma chiede misure strutturali e un ulteriore aiuto alle aziende in particolare a quelle piccole, oggi più in difficoltà.