Nel video le interviste a:
- Giuseppe Iadarola, Responsabile del procedimento dei lavori
- Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione di Modena
Il 2020 modenese potrebbe essere ricordato come l’anno in cui tutto si fermò, ma il Sant’Agostino ripartì. Dopo anni di stop, la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Bologna ha detto sì alla realizzazione degli interventi previsti nel progetto di riqualificazione del primo stralcio funzionale del complesso. L’autorizzazione, arrivata il primo di giugno, permetterà di far partire i lavori della parte demaniale del comparto destinata a ospitare il nuovo allestimento dei Musei Universitari. Due i musei che prenderanno vita all’interno del comparto al termine dei lavori, che indicativamente dovrebbero partire entro la fine del 2020 e concludersi nell’arco di un paio di anni. Su una superficie di circa 6mila metri quadrati sorgeranno il Museo Anatomico, che andrà a completare il percorso con il Teatro anatomico, e i musei scientifici. Insomma sembra che qualcosa sia pronto a muoversi intorno al complesso del Sant’Agostino, vittima di annose interruzioni. L’ultimo stop era arrivato nel maggio 2019, quando tutto si bloccò per decisione della commissione regionale del segretariato per l’Emilia-Romagna del ministero dei Beni e delle attività culturali, che aveva autorizzato una sola demolizione nell’ambito della riqualificazione del complesso.