A lanciare la prima proposta di legge sulle città 30 una serie di associazioni lo scorso 6 maggio in occasione di MobilitARS 2023. Per quanto riguarda la nostra Regione, l’Emilia Romagna, seppur Cesena sia Città zona 30 ormai da anni, Bologna è la prima grande città oltre che capoluogo di regione, a decidere la sperimentazione di tale modello. Da sabato inizierà appunto la fase sperimentale che durerà per tutto l’anno. Dal 1° gennaio 2024 scatteranno le multe. Ad essere interessate ovviamente le aree centrali e più abitate, passando al limite dei 50 all’ora su un centinaio di strade tra cui è compreso l’anello dei viali di circonvallazione. Il chiaro obbiettivo di realizzare città a zone 30 è quello di rendere i nostri centri abitati sicuri azzerando così il numero di decessi dovuti ad investimento. In Italia solo nell’arco dei primi mesi di quest’anno ad essere travolti 185 pedoni per una media di più uno al giorno. Le sperimentazioni hanno dimostrato che su 10 persone investite, 9 si salvano se il mezzo viaggia ai 30 all’ora. Ma Modena non sta a guardare perché già con l’ultimo piano urbano per la mobilità ha il 2030 come fine ultime per diventare Città 30. Nel frattempo sono già zona 30 118 km di strade comunali. Il centro storico interessato oltre altri quartieri della città. A prossima conclusione i lavori in via Santi e via De’ Gavasseti. Una zona 30 sarà realizzata anche a Cittanova mentre sono in fase progettuale i quartieri Sacca Ovest, Corni Cattaneo e Cannizzaro. Tra l’altro proprio oggi sarà presentato in Consiglio dei ministri il nuovo codice della strada, che passerà poi all’esame delle Camere, da cui riceverà il via libera definitivo. Le novità sono tante e toccano diversi aspetti, dalla sospensione della patente – che avverrà in molti più casi rispetto alle regole attuali – fino ai limiti per i monopattini elettrici.