Una città pensata per tutti e non più solo per le automobili. Da giugno 2023, Bologna sarà città 30, diventando così il primo capoluogo di regione a introdurre questo limite nella maggior parte delle sue strade. Ma cosa significa davvero città 30?  Si tratta di un provvedimento che anche a Modena, la Fiab ha più volte ribadito la sua importanza in un’ottica di maggiore sicurezza stradale perché nel dettaglio abbassare il limite di velocità nelle strade aiuta a ridurre gli incidenti e a favorire una mobilità alternativa a quella dei mezzi privati aumentando la sicurezza per i pedoni e per i ciclisti. Il limite di velocità a 30 chilometri orari ridurrebbe non solo il numero dei sinistri ma anche la loro gravità, senza contare che avrebbe effetti positivi anche sull’inquinamento, sia ambientale che acustico, oltre a facilitare lo scorrimento del traffico. Modena ancora non accenna ad orientarsi in questa direzione ma in Europa sono tante le città che hanno già fatto questa scelta, come Parigi e Berlino; in Spagna è stata anche introdotta una legge nazionale per le città 30. Tra le città italiane ad aver adottato questo sistema Cesena è stata la prima in assoluto, nel 1998. Olbia ha introdotto il limite nel 2021 e Torino lo ha approvato nel novembre scorso. Entro in 2024 toccherà a Parma. Sotto la Ghirlandina invece bisognerà aspettare ancora un po’.