Per la comunità di San Biagio è come rivivere un deja vu a così poco tempo dal ritorno nella chiesa. Riaperto nell’ottobre del 2023, dopo dodici anni di lavori post terremoto, l’edificio religioso torna a chiudere le sue porte ai fedeli. Questa volta, però, per colpa di alcuni calcinacci, pare il ricciolo del capitello di una delle colonne interne, che si sono staccati cadendo a terra. Ad accorgersi del distacco è stato il parroco, don Claudio Arletti, che ha notato il materiale sul pavimento e ha avvisato subito le autorità. Sul posto, si sono recati i Vigili del Fuoco che, dopo un sopralluogo, hanno deciso di chiudere la chiesa per inagibilità. Un divieto di accesso che ha costretto lo spostamento delle attività parrocchiali e delle messe nella chiesa di San Vincenzo, sulla vicina Corso Canalgrande. Intanto, oggi, il sopralluogo dell’architetto Ilaria Braida che ha seguito i lavori insieme a tecnici comunali stabilirà l’entità esatta del danno, ma soprattutto se l’edificio è sicuro. San Biagio aveva riaperto al culto circa un anno e mezzo fa. Fondata nel 1319, il sisma ne aveva danneggiato diverse parti interne e lunghe crepe sulle pareti erano ben visibili anche dall’esterno. Con un costo di 825mila euro, finanziato dalla Regione Emila Romagna, finalmente si era dato il via all’imponente restauro strutturale e decorativo, con un sostanziale rafforzamento antisismico. Dopo due anni di cantiere, finalmente quattordici mesi fa la chiesa aveva riaperto. Ora il portone è di nuovo chiuso ma questa volta, si spera, per poco.