Quasi finita la pausa (attiva) del campionato. Sabato allenamento e domenica riposo, per i giocatori del Modena. Poi, da lunedì pomeriggio, di nuovo sotto per rifinire la preparazione in vista della ripresa della Serie B: venerdì prossimo è in calendario il derby con il Cesena.
E non sarà una partita qualsiasi e non soltanto per il valore dei punti in palio e per il desiderio di riscatto del Modena, dopo la sconfitta inaspettata con il Cittadella. Con il Cesena, esiste una storica rivalità tra le tifoserie e anche tra le squadre, acuita dalla famosa semifinale playoff del 2014, quando sulle due panchine sedevano – ricordate? Pierpaolo Bisoli e Walter Novellino. Per Bisoli sarà un tuffo nel passato: tornerà a Cesena, dove ha raccolto i suoi migliori risultati da allenatore (3 promozioni). Anche per l’allenatore dei bianconeri romagnoli, Michele Mignani, sarà un incrocio tra passato e presente: alla guida del Modena, infatti, non ha ottenuto i risultati sperati, con la sensazione di un eterno incompiuto. Sensazione ripetuta anche nelle sue esperienze successive, a Bari (promozione in A solo sfiorata) e Palermo. Ora è a Cesena, per raccogliere la pesante eredità di Mimmo Toscano (l’allenatore della promozione dell’anno scorso dalla C). Finora è andata abbastanza bene: due vittorie e due sconfitte, totale 6 punti. Comunque meglio del Modena. I Gialli dovranno fare punti a Cesena, per poi affrontare con meno pressione le due gare interne consecutive con Juve Stabia e Sampdoria e la trasferta di Catanzaro.
Al di là del valore “sentimentale2 di questa sfida incrociata tra Bisoli e Mignani, la partita dello stadio “Dino Manuzzi” varrà soprattutto per verificare le effettive potenzialità delle due squadre: l’entusiasmo del neopromosso Cesena e le ambizioni del rinnovato e rafforzato Modena. Chi delle due squadre metterà la freccia?