Residente in centro storico, 62 anni, impiegata in un ufficio del comune: è l’identikit dell’insospettabile modenese indagata nell’ambito della maxi operazione della Polizia di Stato di Bologna che ha sgominato un’associazione neonazista. Le perquisizioni si sono svolte in tutta Italia, Modena compresa, e proprio nella nostra città risiede uno dei 25 indagati. La Polizia ha perquisito la sua abitazione, arrivando alla donna attraverso un canale di Telegram, dal nome ‘Werwolf division’, che riuniva tutti i membri dell’associazione. Secondo il legale della donna, Francesco Carrozzo, l’indagata, politicamente schierata a destra, era entrata nella chat senza realmente conoscere le persone al suo interno e senza sapere che il gruppo stava organizzando anche attentanti concreti ai danni delle istituzioni. Secondo gli inquirenti avrebbe invece svolto un ruolo da “reclutatrice”. Stando a quanto ricostruito durante l’indagine svolta sotto la direzione delle Direzioni distrettuali antiterrorismo delle procure di Bologna e Napoli, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, tra i piani della cellula neonazista c’era un attentato contro la presidente del Consiglio e ai danni di un economista del World Economic Forum. Gli inquirenti hanno arrestato 12 persone, quelle che sarebbero state pronte a mettere in atto concretamente gli attacchi alle istituzioni. Il gruppo è stato definito come una “cellula organizzata”, il cui fine era la sovversione dell’attuale ordinamento per instaurare uno Stato etico e autoritario incentrato sulla ‘razza ariana’ e in nome della cosiddetta White Jihad. Tra le accuse, anche l’istigazione a delinquere, l’apologia e il negazionismo della Shoah.

CELLULA NEONAZISTA: INDAGATA UNA MODENESE. E’ UNA IMPIEGATA COMUNALE
C’è anche una modenese tra gli indagati dell’associazione neonazista sgominata dalla Polizia di Stato di Bologna con perquisizioni in tutta Italia. Si tratta di una insospettabile 62enne, impiegata comunale