Nel video l’intervista a Lorenzo Croce, Presidente AIDAA
Emergono nuovi raccapriccianti particolari nell’inchiesta a carico del tenente colonnello dell’esercito Giampaolo Cati, ex capo del Centro Ippico Militare dell’Accademia di Modena, già accusato di stalking ai danni dei suoi sottoposti, quattro donne e sette uomini, secondo cui il colonnello puniva loro ripetutamente obbligandoli, tra le altre cose, a lavare i genitali dei cavalli. Ora, la comparsa di alcune immagini, scioccanti, che sembrerebbero rappresentare proprio il corpo di un cavallo deceduto, adagiato prima all’interno del box e poi caricato, dopo essere stato legato, sul braccio di sollevamento di un carrello elevatore. Immagini che sarebbero state scattate dagli stessi soldati che poi hanno presentato denuncia contro il tenente colonnello, arrivate nelle mani dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, che già aveva depositato un primo esposto alla procura militare di Verona proprio con l’ipotesi di istigazione al maltrattamento di animali e maltrattamento, a seguito dello scandalo che ha travolto l’ufficiale. Ora l’Associazione degli animalisti è pronta a presentare un nuovo esposto. Nella loro denuncia, gli animalisti chiedono di verificare come sia morto quel cavallo, in base anche alle dichiarazioni del veterinario del Centro Ippico che, pare, avesse lamentato le procedure di Cati, usate nel caso in cui uno o più cavalli avessero avuto dei problemi. Procedure che avrebbero potuto creare diverse situazioni di pericolo per la salute stessa degli animali, stando a quanto raccontato da una delle donne e presunte vittime di persecuzioni da parte dell’ufficiale. Una vicenda che si allarga, con le foto che sembrano così aprire ora nuovi scenari.