Qualcosa potrebbe cambiare nel Modena. Intanto, la buona notizia è che la stracolma infermeria si sta lentamente svuotando: per domenica, infatti, dovrebbe tornare disponibili almeno Gliozzi, Botteghin e Battistella, mentre restano dei punti interrogativi sul possibile rientro di Di Pardo.
Per qualcuno degli altri assenti per infortunio (Gerli, Defrel, Ponsi e Alberti) se ne riparla dopo la sosta delle nazionali, per Pedro Mendes – lo sapete – è tutto rinviato almeno a metà novembre.
Oltre a poter disporre di una formazione decisamente meno rimaneggiata e raffazzonata rispetto alla sconfitta (1-3) con la Sampdoria, Pierpaolo Bisoli potrebbe scegliere di cambiare il modulo della sua squadra dalla cintola in su.
Appare evidente come il modulo 4-2-3-1 non sia molto adatto né redditizio per i giocatori di cui dispone questo Modena, lo dimostrano i risultati: la linea mediana va spesso in difficoltà in inferiorità numerica contro centrocampi più folti e lo stesso attacco, pur potendo contare su trequartisti, lascia di fatto l’unica punta (Abiuso), solo là davanti, che quando gli arriva il pallone ha i compagni più vicini…troppo lontano per poter creare pericoli alle difese avversarie.
Domenica contro il Catanzaro – che vanta la miglior difesa del campionato di B, con soli 6 reti al passivo – Bisoli potrebbe, quindi, tornare all’antico: probabilmente il modulo più adatto è il 4-3-1-2, con Palumbo dietro alla coppia Abiuso-Gliozzi, due veri attaccanti. E con un Gliozzi pronto a prendersi una rivincita con chi lo critica, anche giustamente, da quando è arrivato a Modena.
Ma come si fa, in effetti, a sacrificare il più in forma di tutti, Bozhanaj, e rinunciare dall’inizio a Caso, attaccante veloce in grado di scardinare le difese?
Dubbi tattici per Bisoli: perciò, il 4-2-3-1 potrebbe essere riproposto, ma con qualche correttivo necessario, perché i trequartisti e la punta sono apparsi troppo distanti.
Ma del resto, se il Modena ha subito già 10 gol in 7 partite, forse il problema non è soltanto l’attacco….