Sarebbero dovuti iniziare nell’agosto dello scorso anno secondo le previsioni della Regione, preceduti da lavori per la rimozione e il loro collocamento, dei sedimenti. Perciò, seppur con ritardo di mesi prenderanno il via i lavori relativi solo ad uno dei 4 Lotti previsti, il 2 che ha la finalità di adeguare in quota le arginature esistenti, finanziati con fondi PNRR, vincolati tra l’altro a tempi ristretti, cioè al 2026. Ma sarà sufficiente alla sicurezza e il potenziamento delle casse di espansione sul fiume Secchia? L’area interessata dai lavori è quella balzata alla cronaca per le manifestazioni di protesta dei cittadini per il disboscamento radicale che venne effettuato lungo il Secchia. 45 gli ettari di bosco abbattuto al fine di allargare le casse di espansione del fiume in località Marzaglia. A Massimo Neviani abbiamo chiesto se l’operazione secondo il Comitato Salute Ambientale si è dimostrata utile. Ricordiamo che i lavori si vanno ad inserire in un percorso complicato da ritardi annosi sulle attività relative agli altri lotti. Ad oggi quindi cosa sarebbe necessario realizzare per mettere in sicurezza effettiva il territorio in caso di emergenza idrogeologica