Ripartono i processi in Corte d’Assise per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne uccisa a Novellara per essersi opposta a un matrimonio combinato. Portato dal Carcere di Modena al Tribunale di Reggio Emilia, per la prima volta dall’apertura del percorso giudiziario era presente anche il padre della giovane, Shabbar Abbas. Ma non è stato l’unico elemento di novità nel primo processo dopo la sosta estiva. Il procuratore Calogero Paci ha depositato alcuni accertamenti sullo zio della ragazza, Danish Hasnain, che in carcere a Reggio Emilia avrebbe fatto alcune confidenze a due detenuti. A uno in particolare, avrebbe rivelato di essere stato proprio lui a ucciderla. Un’affermazione che andrebbe nella direzione di confermare le accuse contro Hasnain, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio. Il difensore del padre di Saman, dichiara d’altra parte che il suo assistito “non sa da chi è stata uccisa la figlia e vuole saperlo”, cercando giustizia. L’uomo avrebbe negato di avere minacciato il ragazzo con cui Saman si frequentava e si sarebbe invece messo in contatto con la famiglia di lui per capire se avesse intenzioni serie con la 18enne. Il fidanzato di Saman, Saqib Ayub, e il fratello della ragazza, oggi maggiorenne, saranno entrambi ascoltati in aula, dopo le audizioni in forma protetta.