Potrebbe essere riesumato entro una settimana quello che si presume sia il corpo di Saman Abbas, la ragazza di origine pakistana scomparsa alla fine di aprile del 2021. La procura di Reggio Emilia ha depositato alla Corte d’Assise una richiesta urgente di incidente probatorio per procedere con le analisi e recuperare i resti umani rinvenuti, sotto oltre due metri di terra e calcinacci, in un casolare diroccato nelle campagne di Novellara. La zona dove si trova il corpo al momento è stata coperta, l’obiettivo è cercare di evitare le infiltrazioni di acqua piovana. Intanto la procura reggiana è in attesa di notizie dal Pakistan dove giovedì il padre di Saman comparirà davanti a un giudice locale. Successivamente i magistrati italiani si muoveranno di conseguenza. E’ possibile dunque che passino alcuni giorni prima di precedere all’esumazione. Il tutto dovrà avvenire davanti ai periti nominati sia dalla procura, sia dagli avvocati difensori degli indagati che dai legali delle parti civili. In seguito sarà poi effettuato il prelievo del Dna per identificare con certezza a chi appartengano i resti ritrovati, i dubbi però sono pochi. Il punto del ritrovamento era stato infatti indicato dallo zio della 18enne, detenuto in Italia e sospettato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio. Il casolare diroccato era già stato controllato prima dell’estate in quanto poco lontano da quella che era l’abitazione della famiglia Abbas. Nella zona erano stati portati i cani specializzati nella ricerca di cadaveri. Le macerie accumulate nel casolare però avrebbero impedito alle unità cinofile di fiutare la presenza del corpo. Per la scomparsa della ragazza sono cinque gli indagati, sospettati di omicidio, il padre, lo zio, due cugini e la mamma l’unica ancora latitante.