La Corte d’Assise, gli avvocati, i pubblici ministeri, il marito di Alice Neri e anche l’unico imputato Mohamed Gaaloul scortato con i mezzi della Polizia penitenziaria questa mattina sono tornati a Concordia, nei luoghi dove poco più di due anni fa è stato ritrovato il cadavere carbonizzato della 32enne di Ravarino. Tappa per tappa nel corso della mattinata sono stati ripercorsi gli spostamenti della donna, dalle campagne a Fossa di Concordia dove è stata rinvenuta la sua auto bruciata, fino allo Smart Caffè dove la 32enne aveva trascorso la serata in compagnia di un suo collega di lavoro, ma anche tutti gli atri spostamenti da lei compiuti dopo l’uscita dal bar. L’obiettivo è quello di provare a fare chiarezza su quanto accaduto realmente quella notte tra il 17 e il 18 ottobre del 2022. Un sopralluogo necessario per venire a capo di un giallo che fin dall’inizio ha visto alla sbarra un solo imputato. La corte nel corso della giornata avrà modo di vedere da vicino i luoghi citati negli atti ma anche dai testimoni e dallo stesso Gaaloul nelle aule del tribunale. La scelta è ricaduta su questo periodo dell’anno per cercare di ricreare le stesse condizioni atmosferiche che c’erano quel giorno in cui la 32enne è stata uccisa.