E’ una svolta importante e anche controversa quella della UE sulle emissioni di tutti gli immobili, vecchi o nuovi che siano e che se accolta, porterebbe alla loro ristrutturazione per renderli più sostenibili.  Il primo testo è stato presentato nel dicembre 2021 e prevede case nuove a emissioni zero entro il 2030 e per le altre, requisiti più rigorosi di efficienza. Entro il 2030 infatti tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E e dopo tre anni passare obbligatoriamente alla D. Rispetto però al testo di partenza sono state apportate alcune modifiche, come allungare i tempi per l’efficientamento di tre anni, dal 2027 al 2030. Cancellate anche sanzioni e limitazioni a vendita o affitto di case che non possiedono il bollino verde UE. Da questi interventi sono escluse le case vacanza, i palazzi storici protetti, chiese e edifici di culto, oltre alle abitazioni non oltre i 50 metri quadrati di superficie. Il 24 gennaio questo testo sarà votato dalla commissione Energia del Parlamento europeo, per arrivare poi a Strasburgo dove si svolgono le sessioni plenarie del Parlamento europeo. Se la risposta sarà un sì, seguiranno trattative con i Paesi membri.