Nel video l’intervista a Vittorina Maestroni, Vicepresidente Casa delle Donne di Modena
Una mostra apposita, il libro su Saman, le biciclettate, le camminate silenziose e quelle rumorose, le panchine e le scarpe rosse, i presidi, gli incontri, i banchetti delle forze dell’ordine: il 25 novembre a Modena e provincia non è stato solo un giorno, ma un intero mese, un ampio ventaglio di iniziative per sensibilizzare sulle differenze di genere e sulla violenza contro le donne al fine di contrastarle. Un obiettivo che passa anche e soprattutto attraverso la cultura, ha sempre ricordato la Casa delle Donne di Modena, che torna sul tema dopo le parole del sindaco Sauro Borghi che si è rivolto alle donne assunte nella chirurgia di Mirandola e nell’ortopedia di San Prospero, definendo le prime “belle, giovani e aitanti” e le seconde dei “catorci”.
La Casa delle Donne di Modena non chiede le dimissioni del sindaco, ma una presa di coscienza sul fatto che anche sul linguaggio si gioca una battaglia che dovrebbe accomunare tutti.